Anna Maria Guarnieri nasce a Sesto Fiorentino in provincia di Firenze; la cittadina è famosa per la storica Richard-Ginori della Manifattura di Doccia, una delle prime fabbriche di porcellane d'Europa. Intorno agli anni 60, durante il miracolo economico italiano, la fabbrica raggiunse il suo massimo splendore e dunque gli studi di Anna Maria, come quelli di molti cittadini sestesi, non potevano che indirizzarla all'Istituto d'Arte ed in particolare alla pittura di manufatti in porcellana, mentre le sue opere giovanili e le prime mostre risalgono al 1970.
Oggi la pittura dell'artista si muove intorno al Simbolismo, condividendone in modo naturale e moderno il manifesto. Aprendo la sua “valigia colorata”, l'artista "archeologa" tira fuori i suoi tesori, "isole del tempo" che rimandano ad altri mondi, ad altre civiltà, ad altre ere. Ogni “isola” esce dalla “valigia” e come una bolla di sapone si libera nell'aria. Per un attimo in quella bolla torna la vita di un tempo che fu, ma l'attimo dopo l'ingranaggio gira, la bolla svanisce e compare un'altra isola del tempo, facendoci di nuovo sognare. Questo, è il ciclo perpetuo che ci racconta la Guarnieri in tutte le sue opere; nel suo mondo domina l'ingranaggio, simbolo del grande meccanismo che regola l'universo, dall'infinitamente grande, all'infinitamente piccolo, dal polo nord, ai tropici e all'equatore, dalla preistoria ad oggi.
Secondo l'artista, siamo quello che le precedenti civiltà e i nostri avi ci hanno trasmesso, siamo toscani discendenti degli Etruschi, ma anche discendenti dei greci, dei vichinghi, dei persiani, degli egizi e di chissà quante altre civiltà. Tutti conoscono (dice l'artista) la legge di Antoine Lavoisier, "nulla si crea, nulla si distrugge, tutto si trasforma", ma pochi paiono vivere e agire veramente, ricordandosi di questa legge. Troppi sembrano vivere come se le risorse si creassero dal nulla, i nostri rifiuti si distruggessero nel nulla e tutto rimanesse sempre uguale, senza subire trasformazioni.
Forse è per questo che Anna Maria Guarnieri tenta, con le sue originalissime pitto-sculture, di mostrarci quello che eravamo, perché in fondo, è mostrare quello che siamo e forse è per questo che è solita dire: "la notte è tempo dimenticato, se ritroviamo la memoria, ritroveremo anche l'alba".
Queste alcune delle ultime mostre della sua lunga carriera:
- 2007, a Roma grande personale presso la Galleria Agostiniana di Piazza del Popolo;
- 2008, a Firenze, nel salone Oriana Fallaci del Palazzo Cerretani, con il patrocinio della Regione Toscana e dell’ANLA, personale dal titolo “Il Patrimonio dell'umanità: le civiltà";
- 2009, a Ferrara nel meraviglioso castello estense, mostra dal titolo “Symbolica”;
- 2010, a Tivoli nelle storiche scuderie estensi di Villa d’Estense, grande personale dal titolo “Il divino pulsare delle civiltà”.
- 2011, a Hangzhou (Cina ) espone presso il Teatro Stabile e alla XIII New West Lake Art Fair, presso il Peace Exibition Center.
- 2012 le viene conferito il Premio Spoleto Festival Art; 2012, a San Vincenzo (LI), presso il Palazzo della Cultura, personale dal titolo “Stargate: le porte sul tempo”;
- 2013, presso il Museo Archeologico di Fiesole (FI), grande excursus artistico e storico, con la personale “Dalla creazione al tablet”;
- 2014, in occasione del ventennale dalla morte del grande Domenico Modugno, personale al Palazzo del Bargello di Gubbio (PG) dal titolo “La reincarnazione del blu”.
- 2015, presso il grande centro commerciale I GIGLI, personale dal titolo “L'armonia segreta della semina umana”.
- 2016, ha realizzato il Palio della Balestra Gubbio-Sansepolcro.
- 2016 con il portale d'arte PITTart.com, del quale è fondatrice, ha curato e partecipato alla Triennale del Bramante – Piazza del Popolo – Roma.
- 2017 espone a Venezia opere ispirate alla “rinascita” e collocate a Palazzo Zenobio, presso il padiglione della 57a edizione della Biennale, curato dal Prof. Giorgio Grasso.
Per ulteriori informazioni l'artista consiglia di visitare il portale d'arte PITTart.com del quale è fondatrice.
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